Partiamo da un assunto fondamentale: educando i figli alla sessualità insegneremo loro anche a difendersi dagli abusi. Perché? Proprio partendo dalla prima, e per me importantissima, nozione principale:

Se la mamma e papà parlano con me di tutto io posso parlare con loro di tutto.

Sicuramente molti di noi ricordano che i nostri genitori ci dicevano di non accettare mai caramelle dagli sconosciuti. Ma, ahimè, è proprio tra le persone a noi più vicine che si nasconde l’abusatore.

Con questo non è mia intenzione creare allarmismi, ma in qualche modo ritengo sia importante per tutti i genitori, creare un clima di confidenza all’interno della famiglia, in modo che i bambini si sentano legittimati a poterci raccontare le loro paure o angosce, anche se queste riguardano un parente, un insegnate o il parroco.

Ecco di seguito alcune delle principali regole che dovremmo insegnare ai nostri figli per proteggersi da eventuali abusi.

Il corpo è mio. Insegniamo loro che, se non vogliamo baciare o essere baciati e/o accarezzati, abbiamo il diritto di dire no.

Insegniamo loro il concetto di parti intime: parti del corpo che copriamo anche al mare perché appartengono solo a noi. Non possiamo toccarle ad altri e non possono essere toccate senza la nostra autorizzazione.

Scoraggiateli ad avere segreti che li mettano in difficoltà. Spiegate loro che spesso le persone che vogliono far del male vogliono condividere un segreto che a noi non piace: <<Se il segreto mi spaventa lo dico subito al mio adulto di fiducia>>.

Devo avere degli adulti di cui mi fido e a cui posso chiedere aiuto se qualcuno mi fa qualcosa che mi spaventa.

In fine, ma non meno importante, aiutiamoli a “capire i segnali di pericolo”: <<Se qualcuno ti sta facendo o dicendo qualcosa che non ti piace sentirai il tuo cuore battere velocissimo, lo stomaco potrebbe farti male e le gambe tremarti, potresti aver voglia di piangere. Se senti queste cose allontanati subito da quella persona e corri a raccontare queste cose alla tua persona fidata >>.

Molti genitori tendono a non insegnare queste regole ai propri figli perché credono di esorcizzare la paura e la possibilità di potersi trovare in quella situazione.

Dalla mia esperienza clinica purtroppo ho dovuto prendere atto che gli abusi sono molto più frequenti di quello che pensiamo.

Un bambino potrebbe percepire come abuso anche l’insistenza di alcuni giochi che tra coetanei solitamente sono comuni e fanno parte del normale percorso di crescita.

Un suggerimento finale è quello di prestare attenzione ai giochi o ai momenti di “intimità” che i vostri figli ritagliano con bambini di età superiore alla loro: capita spesso che pur non volendo far male molte volte accade, l’aiuto e la vicinanza di un adulto potrebbe cambiare l’elaborazione del vissuto.

Creare un clima sereno di confronto e ascolto in casa vi permetterà di essere più presenti nei momenti in cui i vostri figli avranno bisogno di voi.

Se del sesso non si può parlare, non parleremo neanche di questo.

Educare alla sessualità non significa parlare solo di sesso ai propri figli, ma anche educare alle emozioni, alla reciprocità, alla relazione, al rispetto per se stessi e per gli altri.

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